Et ecce leprosus veniens adorabat eum dicens:

“Domine, si vis, potes me mundare”

(Mt, 8,2)

Il socio del MSV, Davide Re, cura in questi giorni a Melzo, presso l’Archivio Storico del Comune una mostra su un argomento di sicuro interesse, presa nell’immaginario, e che suscita emozioni e ricordi profondi: “Toccami e guarirò” (Mt, 8,2).

L’arte medica, tra Seicento e Ottocento, pur constatando una vivace evoluzione e continue conquiste e superamenti di traguardi (basti pensare all’importantissimo conseguimento della sperimentazione e adozione su vasta scala dei vaccini, oggi stupidamente e ottusamente rimessi in discussione), deve fare continui conti con le superstizioni, le credenze radicate e difficili da superare, le pratiche al limite con la stregoneria e la malafede, spesso guardate con sospetto eppure ricercate per estrema disperazione dall’ammalato e dai suoi congiunti.

Quella di Melzo è una occasione preziosa per rendersi conto del perché anche nella società moderna di oggi quelle stesse superstizioni e credenze, lungi dall’essere debellate e cancellate dai progressi e dalle conquiste della medicina (ad esempio nel già menzionato campo dei vaccini), proliferano e rialzano la testa, in un “medioevo prossimo venturo” (Roberto Vacca) che non ci si attendeva così vicino.

Melzo, dal 2 al 17 dicembre,

Casa della Cultura,

Via Bianchi 18

Ricerche storiche e allestimento a cura di Davide Re