Danilo Minocci e Carlo Alessandro Pisoni, insieme ad altri quattro appassionati (Angelo Brizio, Novello Caretti, Marco Ceretti, Luciano Uccelli) hanno lavorato per quasi un anno e mezzo, raccogliendo – a partire dalla preziosa segnalazione fatta da Veleda Bignami in “Vallintrasche” 7-2014 – memorie, documenti, immagini relativi all’avventuroso viaggio compiuto da Gaudenzio Uccelli ed Elio Jorietti intorno al Mediterraneo tra novembre 1927 e maggio 1929 con una antiquata benché solida De Dion Bouton Type D del 1899 o 1900 (anche se i due, e il loro meccanico e amico Pietro Cerutti erano convinti si trattasse di una vettura del 1897).

I novant’anni della ricorrenza dell’evento (la partenza per il “raid” occorse il 20 novembre 1927), sono l’occasione perfetta per ricostruire non solo la storia dei due giovani aventuriers (così li battezzarono subito i giornali francesi, mentre quelli inglesi li chiamavano italian vagabonds, italiani giramondo), ma anche quella di Mario Zazzetta,
autore del raro libro che un elegante editore di Verbania, Ambrogio Airoldi, pubblicò al loro rientro in patria: un libro ora finalmente ristampato con ampio corredo di commenti e foto.

Gaudenzio Uccelli (1902-1977) ed Elio Jorietti (1900-1983), i protagonisti del viaggio, furono personaggi semplici, senza grilli per la testa, ma dotati di un grande spirito di avventura (e di un certo senso dell’umorismo…).
Uccelli e Jorietti iniziano il proprio viaggio per una scommessa fatta con alcuni amici del paese natale. A seguito di ciò, riesumano da un fienile un rottame di macchina, una vecchissima De Dion Bouton vis-à-vis in precarie condizioni, e assieme all’amico meccanico Pietro Cerutti la rimettono in sesto.
Il viaggio, iniziato in sordina, si trasforma poco a poco in un trionfo mediatico, con continui bagni di folla, lanci giornalistici, esposizioni della vecchia automobile in Saloni internazionali e perfino riprese cinematografiche.

Il volume, di 326 pagine, è riccamente corredato da una abbondante documentazione di immagini a colori tratte da archivi privati e pubblici, e viene venduto per sostenere l’Opera Ricovero Muller di Verbania Intra.